Napoli Rangers, tutta la conferenza di Spalletti in diretta. Il tecnico del Calcio Napoli interviene in sala stampa dal cuore dello stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta subito dopo il match valido per l’11ª giornata di Serie A. L’allenatore risponde alle domande dei giornalisti presenti analizzando la gara nel suo complesso.
Conferenza Spalletti dopo Napoli Rangers: le dichiarazioni
Di seguito tutte le dichiarazioni di Luciano Spalletti raccolte da napolicalciomercato.
“Rendere facile ciò che sembra difficile? Si va subito dentro a quella che è la cosa più importante dei ragazzi, la capacità di farsi trovare pronti, la disponibilità. ‘Se tu mi fai giocare questa gara ti faccio vedere che io sono pronto, altrimenti lo sarò anche nella successiva’. Politano e Raspadori hanno fatto dei recuperi palla ottimi, hanno valutato i palloni come possibilità di recupero e di fare gol. Queste cosa fanno diventare la squadra più forte. Ciò permetterà di avere giocatori sempre freschi, in grado di fare la differenza per la qualità che hanno”.
Su Kvaratskhelia
Poi continua: “Quanto indice Spalletti su questa squadra? Contano i calciatori, quelli forti. Io ne ho diversi per cui mi permetto di fare e di essere un allenatore di una squadra che fa queste partite qui. Ci sono ragazzi seri che hanno voglia di fare la loro professione nel migliore dei modi. A tutti piacerebbe giocare, magari ad Osimhen piaceva entrare dopo il gol di Roma. Avevo chiamato Kvaratskhelia per farlo entrare, si poteva fare. Il fatto che avessero loro la palla costa fatica, metri. Se invece lo fai tu è meno faticoso quell’ultimo quarto d’ora. Dopo il terzo gol gli ho chiesto di risedersi, mi ha detto ‘Va benissimo’. Quando c’è questa disponibilità è tanta roba, diventa anche un po’ imbarazzante (ride, ndr). Questa disponiblità difficilmente l’ho avuta in carriera”.
Sulla classifica del girone
“Secondo me è strano essere in cima al girone, invece, no non essersi ancora qualificati. Le valutazioni vanno fatte, è un merito il nostro, una finalina contro il Liverpool che la squadra ha guadagnato con fatica. Contro quella squadra, in quello stadio contro quell’allenatore sarà bellissimo giocarsela. I nostri calciatori si faranno trovare pronti vista la mentalità che si respira dentro lo spogliatoio e dentro l’ambiente”.
E prosegue: “L’aggettivo per questo Napoli è ‘Bravi’. C’è da vedere se lo saremo anche nelle successive, ma oggi bisogna fare i complimenti e dire ‘bravi’. Gli aggettivi definitivi e superlativi? Bisognerà aspettare un po’ di tempo”.
Conferenza Spalletti dopo Napoli Rangers sul turnover
“Se cambi sei giocatori e il risultato è questo qui, vuol dire che anche a Bergamo potremo usare forze fresche e fare una gara di livello. Da stasera a sabato diventa difficile recuperare le energie. Per cui, il fatto che si facciano trovare pronti e che abbiano capito il meccanismo diventa fondamentale per fare una strada importante in una lunghezza altrettanto importante del nostro campionato”.
E aggiunge: “Preferisco che si corra il rischio di avere poi delle difficoltà a mantenere il livello di calcio che stiamo facendo. Dipende sempre da ciò che abbiamo detto prima, la disponibilità e la qualità dei calciatori. Le abbiamo entrambe queste caratteristiche, diciamo che dormo abbastanza bene”.
Su Raspadori e Ndombele
“Ho visto benissimo tutti e due nelle loro posizioni. Raspadori e un po’ come tutta la squadra non ha avuto un ruolo ben preciso. Quando c’è questa chimica del ricevere palla e dell’andare a prendere lo spazio libero tutti si adeguano a quello che è lo spazio che si crea. L’uno asseconda la decisione dell’altro. Nel primo tempo, eccetto Politano a cui avevo chiesto di stare aperto, ho visto Elmas fare il mediano, Lobotka dentro il traffico sulla trequarti. Quando la palla si muove velocemente e c’è questa qualità è quasi sembrato che non ci fossero ruoli”.
E poi conclude: “Generazione di giovani calciatori maturi? Questa è una difficoltà del calcio italiano nel pensare che i giovani non abbiano la possibilità di andare ad esibire subito delle caratteristiche professionali fatte di cose importanti. Noi abbiamo una squadra abbastanza giovane però c’è gente come Raspadori, Simeone, gente della Nazionale. Hanno già cambiato molte squadre, poi si allenano in un certo modo. E’ facile far crescere quelli che hanno giocato meno tipo Gaetano, Zanoli. Vanno a prendere le movenze di gente come Di Lorenzo. Uscire dall’allenamento, far venire tante situazioni dentro le partite. Per loro c’è una crescita come se giocassero. Gaetano è entrato, così come domenica, con sicurezza e personalità. Per diventare un top bisogna riscontrarlo anche nei giovani. Bisogna farli esibire i giovani”.
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