Le Interviste

Intervista De Laurentiis: “Superlega e diritti tv Serie A, vi dico la mia”

Il presidente Aurelio De Laurentiis, della SSC Napoli

Notizie Napoli calcioIl presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato poco fa dei diritti tv della Serie A, della Superlega e di tanti altri argomenti. Un lungo intervento radio, a Tutti Convocati, in onda su Radio 24.

Intervista De Laurentiis a Tutti Convocati

Il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto a Radio 24, poco tempo dopo la notizia della sua assoluzione per le fatture false per operazioni inesistenti rilasciando una intervista. Queste le sue dichiarazioni, partendo da una battuta su Pardo (fra i co-conduttori):

“Pardo però è il nemico della qualità perché se non sbaglio lavora per la televisione che manda in onda in ritardo e in qualità scarsissima le partite del campionato italiano! Noi possiamo divertirci anche, io volevo inventarmi qui radio Napoli, dove venivano fatte delle incursioni sul mondo calcistico che spesso purtroppo perde colpi perché c’è un gioco al massacro, come se ci fosse un certo masochismo nel non rendersi contro che il calcio è seguito da tantissimi tifosi e ascoltatori, però purtroppo la concezione di un calcio superato, qui in Europa come in sud America, gli Stati Uniti invece sono invece un passo avanti.

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Aurelio De Laurentiis. presidente SSC Napoli

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Mi danno speso del visionario, ma mi fanno ridere, perché vedo che molti continuano ad arrovellarsi in una condizione schiava del passato fatta di Federcalcio, Uefa, Fifa, dove mi ha colpito l’intervista di una giovanissima signora che ha una squadra, l’Entella, che ha un concetto molto chiaro: “Possibile che tutto quello che c’è è in mano ad una mentalità che non sono cresciute sul piano della cultura dell’impresa perché sono tutti ex calciatori e ex allenatori?”. Quindi siamo sempre schiavi del vecchio perché si conosce ed è facile da cavalcare, il futuro se fai solo il prenditore e non l’imprenditore preferisci restare nel passato”.

De Laurentiis parla dell’allontanamento dei giovani dal calcio

“Noi siamo tutti responsabili dell’allontanamento dei giovani dal calcio. Innanzitutto il calcio non si è mai rinnovato, poi capita che c’è il Covid e allora ci si inventa le interruzioni ogni 10 minuti e allora dico “forse funziona?”. Negli anni le cose stanno cambiando, ma non c’è mai un’accelerazione completa. Se i signori dell’NBA fanno milioni di incassi un motivo ci sarà. Noi stiamo ancora alla Champions, alla Europa League e alla Conference.

Ma a chi interessa spendere dei conti per portare la propria squadra a giocare alla Conference? Il problema è che non si fa mai luce sulla luce dell’economia, CI sta benissimo il merito e lo spirito della sportività, però poi dopo bisogna conciliarli con le esigenze di un mercato. Se non ci sono i proventi da investire significa che questo calcio non funziona e chi lo comanda non ha interesse. Perché non ha interesse? Perché così può continuare a rimpinguare le proprie tasse”.

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De Laurentiis sulla Superlega

Queste le parole di De Laurentiis sulla Superlega nell’intervista a Radio 24:

“Superlega? Già mai. Dissi ad Agnelli che non andava bene perché lui la voleva fare per un’elité. Io dico che è sbagliato concede alla Uefa di incassare milioni che non si sa cosa ne deve fare. Allora mettiamo i soldi sul tavolo e facciamo un torneo in cui  le prime 6 di un campionato importante. E la prima di uno minore giocano contro tutti, partite secche. Allora diventa un campionato che si può giocare in tutti i giorni e porta soldi. Forse non sanno che sulle piattaforme i tifosi che devono pagare vogliono vedere partite interessanti”.

Quindi non Superlega, ma l’idea di un campionato diverso le piace?

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“Assolutamente noi dobbiamo prendere che nell’86 eravamo 16 in Serie A, oggi siamo 20. Qualcuno dei miei colleghi pensa che se diminuissimo il numero delle sudare prenderemmo meno soldi. Ma è una stron*ata perché alcune partite non interessano a nessuno e se guardiamo in Inghilterra alcune partite non vengono neanche trasmesse. Quindi noi dovremmo vendere autonomamente le partite alle piattaforme”.

Preoccupato per il prossimo bando dei diritti tv della Serie A?

“È la più grossa st*on*ata del mondo perché nessuno ha mai avuto il coraggio di dire!Come si è permessa la Melandri di diminuire la produttività del calcio e limitare le nostre possibilità di gestione dell’impresa? Non ci deve essere nessuna legge che mi limita, è anticostituzionale. La Melandri ha distrutto prima il cinema e poi il calcio. Chi mi spiega perché i politici devono fare cose di cui non hanno scienza e conoscenza”.

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