Notizie Napoli Calcio. Diletta Leotta, volto principale di ‘DAZN‘, è volata a Napoli per incontrare il difensore Kalidou Koulibaly. Il roccioso centrale della SSC Napoli ha rilasciato una lunga intervista per il programma ‘Linea Diletta’. La conduttrice ed il calciatore del Napoli Calcio si sono incontrati al centro sportivo del Calcio Napoli a Castel Volturno.
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Ultime notizie Napoli, Koulibaly si racconta
“Io faccio ciò che mi sembra giusto fare. Se devo aiutare la squadra – ha esordito – lo faccio volentieri perché questi giocatori e questa squadra lo merita. Sono sempre a disposizione di chi chiede aiuto. Il caffè? Sto ancora imparando, non sono un esperto. Il caffè di Starace? Lui è un grande. Quando arrivai qui a Napoli non bevevo molto caffè, ma grazie a lui ho imparato ad amarlo. Ne bevo diversi prima e dopo l’allenamento. Io napoletano DOC? Ci provo, ma sto ancora imparando”.
L’infanzia
“Ho sempre molti amici stretti che vengono a vedere le partite, non li cambierei mai. Io sono nato con loro, ho fatto di tutto con loro e sono cresciuto. Ho sempre detto che tutte le persone mi dovrebbero conoscere come mi conoscono loro. La coa più importante per me – aggiunge – è restare umile. Tutti devono vedermi come Kalidou, quel piccoletto che andava a scuola e giocava con i suoi amici, non come il calciatore famoso Koulibaly”.
Sulla città Napoli
“Napoli è resa magnifica dalla sua gente. Ci sono dei posti bellissimi, quando la mattina mi alzo vedo Capro, il Vesuvio, il lungomare… Quando sei in campo, poi, capisci quanto è grande l’affetto della città per la squadra. Qui sognano, dormono e mangiano Napoli. Sono consapevole che se giochiamo per il Napoli giochiamo per una città intera. Napoli è una grande città. Hanno sempre detto che a Napoli piangi due volte, quando arrivi e quando parti”.
Sui compagni di squadra
“I miei compagni di squadra ed io siamo sempre insieme. Spesso usciamo a cena con le nostre famiglie, siamo tutti amici. Quando sento parlare gli altri capisco che non c’è paragone con Napoli. Nessuno vive come noi, penso che si noti anche in campo. Faouzi Ghoulam lo reputo un fratello. Abbiamo fatto iniziative per fare beneficenza in ospedale ed altri eventi. Jorginho, invece, è un grande. E’ stato il mio primo compagno di stanza qui. Ai tempi io non parlavo bene l’italiano, me lo insegnò lui. In campo mi divertivo molto a giocare con lui.
Insigne, poi, è la storia del Napoli, è fortissimo. Gli voglio bene, ha sempre fatto bene. E’ un grandissimo uomo ed una grande persona. La parola ‘tiraggir’ non la dice mai, ma lo fa sempre in campo. A lui tengo molto, ci chiamiamo spesso anche quando siamo in Nazionale. Se mi ha insegnato il napoletano? La parola che usco di più è ‘fratm’, la dico sempre”.
Koulibaly su Spalletti
“Spalletti ci ha dato la mentalità. La prima cosa che ci ha detto è che voleva capire il problema di questa squadra. Ha detto che non è normale che non abbiamo ancora vinto. Questa frase ci ha fatto scattare qualcosa in testa. Se lo dice uno da fuori forse vuol dire che veramente abbiamo le qualità per vincere. Ha avuto l’umiltà di dire che il lavoro di Gattuso è stato buonissimo. Non è qui per cambiare ciò che ha fatto Gattuso, ma per dare qualcosina in più. Lui mi chiama ‘Sua Maestà’ o ‘Generale’ perché dice che sono un leader, ma io faccio solo quello che mi sembra giusto fare. Mi metto a disposizione. Quando scendiamo in campo dobbiamo essere al 300%.
Spalletti lo chiamo ‘mio papà’? I miei compagni dicono che tutti gli allenatori sono mio papà perché mi fanno giocare sempre, per questo chiamo così anche Spalletti. Se fossi il regista di un film western a Spalletti farei fare il cowboy per questo atteggiamento di uno un po’ misterioso, che cerca sempre giustizia e che vuole il controllo delle regole”.
Koulibaly su Maradona
“Il titolo che scegliere per questa stagione è ‘In memoria di Maradona’, sarebbe bello e ancora di più con lo scudetto. Quello che Maradona ha detto su di me? Non capita a tutti che una leggenda parli di te. Gli mandai una mia maglietta, lo aspettai a Napoli. Lo vidi quando giocammo contro il Real Madrid, fui felicissimo”.
Su Osimhen
“Il suo primo anno è stato molto difficile. Victor Osimhen ha tante cose che sta facendo uscire fuori, la gente ora lo vedo. E’ un ragazzo tranquillo, umile, scherza con tutti, soprattutto con Manolas e Insigne. Lui è un ragazzo straordinario, voglio aiutarlo, si mette a disposizione di tutti. Spalletti lo ha caricato un po’. Si è messo subito dietro a dirgli dove doveva migliorare. Anche Gattuso lo ha aiutato molto, ha avuto molta forza e fiducia. Il lavoro di entrambi ora sta dando i frutti”.
Su Benitez
“Al mio primo giorno a Napoli pranzai con Benitez. Mi fece vedere i movimenti dei difensori con undici bicchieri. Con Rafa fu una bellissima esperienza, lo ringrazio tanto perché mi ha fatto crescere tanto. Mi chiamò quando ero al Genk, parlava in inglese. Attaccai il telefono due volte, pensai fosse uno scherzo di un amico. Poi mi chiamò il manager per dirmi che era lui davvero. Chiesi scusa cento volte – conclude- Il suo interessamento mi sorprese”.
Moglie Koulibaly: chi è Charline Oudenot
Chi è la moglie di Kalidou Koulibaly? La moglie Koulibaly si chiama Charline Oudenot. Di lei si sa poco. E’ francese, con lunghi capelli biondi e da anni vive a Napoli insieme a suo marito Kalidou Koulibaly. I due si conoscono da bambini, si sono conosciuti in Francia, I due sono nati nello stesso ospedale lo stesso giorno, il 20 giugno 1991. Hanno un solo figlio, di nome Seni.