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Multiproprietà Napoli Bari, è ufficiale: decisione sul ricorso di De Laurentiis

Ultime notizie Napoli calcio, è arrivata la decisione del Tribunale Federale Nazionale sul ricorso presentato da De Laurentiis per la multiproprietà di SSC Napoli e Bari. Brutte notizie per Luigi e Aurelio De Laurentiis che speravano in una proroga. Infatti, dovranno vendere un club fra azzurri e pugliesi. Lo stop alle multiproprietà nel calcio professionistico parte dalla stagione 2024-2025: è quanto ha deciso il Consiglio federale della FIGC. E il ricorso respinto oggi dal TFN è una risposta chiarissima a quella che è la volontà della FIGC e di Gravina: niente proroga, i De Laurentiis dovranno scegliere. Come ha fatto Lotito con Lazio e Salernitana.

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È quindi arrivata la risposta al ricorso presentato per le multiproprietà, ricorso rigettato dal Tribunale Federale Nazionale. Nella sezione disciplinare del TFN, è arrivata la risposta: rigettato il ricorso di Luigi e Aurelio De Laurentiis.

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Ecco quanto si legge:

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“Il Tribunale Federale Nazionale ha pronunciato, decidendo nell’udienza fissata il giorno 4 maggio 2022, sul ricorso proposto dal Cav. Aurelio De Laurentiis (in proprio e n.q. di legale rapp.te p.t., Presidente del C.d.A. di SSC Napoli Spa, nonché n.q. di legale rapp.te p.t., Presidente del CdA di Filmauro Srl), dal sig. Luigi De Laurentiis (in proprio e n.q. di legale rapp.te p.t., Amministratore Unico, della SSC Bari Spa) avente ad oggetto ‘impugnazione della delibera pubblicata sul C.U.n. 88/A del 1° ottobre 2021 relativamente alla modifica dell’art. 16 bis NOIF nonché di ogni atto presupposto o conseguente, contro Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega Nazionale Calcio Professionisti Serie A, Lega Nazionale Calcio Professionisti Serie B, Lega Italiana Calcio Professionistico, il seguente dispositivo P.Q.M.:

Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, definitivamente pronunciando, rigetta il ricorso. Cosi deciso nella Camera di consiglio del 4 maggio 2022″.

Le parole di Luigi De Laurentiis sul Bari

Proprio del futuro del Bari si era espresso così ieri il presidente Luigi De Laurentiis in una diretta Instagram a Fortune Italia:

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“Al momento non mi è permesso di arrivare in A con il Bari, posso solo restare in B. Dovessimo salire in A, dovrei trovare un fondo, un privato. Per ora è questo il nostro destino. È molto vincolante questo veto per noi. Lo sapevamo quando abbiamo rilevato il titolo sportivo, ma volevamo portare il Bari dove merita e trovare la giusta partita per la chiusura del cerchio. Rappresento una piazza molto importante.

Il Bari, così come il Palermo o il Catania, è una realtà con un tifo fortissimo, un bacino d’utenza che conta. Sono brand che hanno conosciuto la serie A per tanti anni, aggiungendo ricchezza al Paese. La serie A, più piazze rilevanti ha, più acquista potere. Anche le piccole possono scrivere bellissime favole, ma non c’è dubbio che le grandi piazze facciano bene al movimento. La prossima stagione sarà molto interessante, con tante grandi squadre che renderanno più forte l’attenzione per un torneo già ora venduto in America e Indonesia”.

Parla il legale della SSC Napoli

L’avvocato Mattia Grassani, legale della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a proposito della questione multiproprietà Napoli Bari ai microfoni di ‘Radio Kiss Kiss Napoli‘. Di seguito uno stralcio del suo intervento: “Questa è solo la prima frazione del primo tempo di una lunga partita che potrebbe vedere anche altri ordini oltre a quelli federali, come quello di Garanzia dello Sport presso il CONI e quello amministrativo del Consiglio di Stato, pronunciarsi su un principio di retroattività di una norma che vieta al Gruppo Filmauro il controllo di due club che quando fu acquisito il Bari non prevedeva questa preclusione. De Laurentiis non è che deve vendere domani mattina, il 1° ottobre 2021 la FIGC ha sancito che la titolarità di due club in due categorie diverse deve essere dismessa entro il 30/6/2024. Questa norma è stata contestata in quanto quando è stato acquistato il Bari la norma prevedeva che finché erano in due categorie diverse i due club potevano essere detenuti. Per questo l’holding Filmauro è insorta, la legge non si può applicare nel senso retroattivo nel tempo”.

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E prosegue: “Dopo le motivazioni del Tribunale Federale, verrà sicuramente proposto l’appello fino a 27 giorni dopo le motivazioni. In caso di ulteriore diniego ci sarà l’ultimo grado di giudizio in ambito sportivo al Collegio di Garanzia presso il Coni. Poi ci sono altri due gradi di giudizio in ambito amministrativo, presso il Tar del Lazio e presso il Collegio di Stato dove la Filmauro potrebbe agire se non dovesse avere giustizia. È abbastanza evidente che una norma può operare per il futuro e non per il passato. Se io Filmauro mi sono aggiudicato il Bari l’ho fatto sapendo di poter gestire questo club secondo una logica imprenditoriale nella quale non rientra una norma retroattiva”.

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